Mio figlio non mangia verdure
Il periodo che abbraccia primavera ed estate è il più favorevole - per varietà di verdure e di frutti- per conquistare un bambino a nutrirsi di vegetali.
Va detto che se noi a casa ne facciamo un uso regolare e, per così dire, ovvio come il pane o il latte, anche i figli se ne nutriranno con piacere. Che siano fondamentali per il benessere della persona negli anni della crescita che si ripercuotano poi sulla maturità e sulla vecchiaia, lo sappiamo tutti, soprattutto nella prevenzione dei tumori e delle malattie cardiovascolari, mentre un eccesso di proteine e di carboidrati, senza le sostanze vitali provenienti da frutta e verdura, predispone pericolosamente a malattie dell’intestino e al diabete.
Cominciamo dai succhi di frutta: evitando quelli già in bottiglia che spesso hanno aggiunta di zucchero (sempre nefasto nei primi due anni di vita). Lo zucchero migliore è quello che c’è già nel latte materno o, quando il bambino è cresciuto, quello naturale contenuto nella frutta, a partire dalle mele. Per i più piccoli va centrifugato e filtrato (non più di uno o due cucchiaini per cominciare, aggiungendo poi qualche goccia di sugo di carota, quando si vede che il bambino accetta senza fatica sapori nuovi!).
Evitare invece fino almeno ai 17- 18 mesi - e dare sempre con cautela -succo di agrumi, fragole, albicocche che possono aumentare l’acidità di stomaco e provocare eruzioni cutanee.
Se da un lato dobbiamo stare attenti a prevenire intolleranze, dall’altro dobbiamo ricordare che i piccoli sono molto “conservatori”: non amano le facce sconosciute, i cambiamenti improvvisi di luogo o di abitudini e tanto meno sapori e odori insoliti. Però accettano le novità se date a piccole dosi: proviamo con un cucchiaino soltanto del nuovo succo che vogliamo proporgli. Se lo sputa o fa smorfie, non insistiamo, lasciamo passare un po’ di giorni e poi riproviamo: i piccoli fanno tanti cambiamenti strada facendo.
Lo stesso criterio vale con i bambini che mangiano già cose solide: se Anna ha sempre mangiato pappa bianca, respinge quel verde o quel rosso che compaiono d’improvviso nel piatto. Partiamo sempre da piccole dosi, permettiamole di mangiare la cosa nuova con le mani: le rondelle di carote cotte, i “fiammiferi” di finocchio, di peperone fresco o di zucchine (se le trovate freschissime e piccole), pomodorini a ciliegia, dadini di cetriolo o germogli di sedano.
In altro momento offriamo la frutta, s’intende ben matura: altre rondelle di banane o di kiwi, spicchi di pera o di mandarino, cubetti di mela o piccole fragole.
Sempre meglio offrire un frutto che un biscotto, un succo di arancia spremuta davanti a lei o a lui perché non perda alcuna vitamina, piuttosto che il vasetto di yogurth con la frutta dentro. (Nei cibi già confezionati c’è sempre un’aggiunta di sostanze chimiche conservanti, insaporenti, antifungine e così via).
Buona regola è (entro i diciotto mesi) - non dare tanti vegetali insieme per aiutare l’organismo del piccolo ad assestarsi a gradi alle nuove sostanze e ai microelementi che introduce. Se si presentasse un’eruzione cutanea sarà più facile ritrovarne le cause.
Ricordiamo che leguminose (piselli, lenticchie, fagioli) e solanacee (patate peperoni melanzane pomodori) sconsigliate durante il divezzamento e per tutto il primo anno, possono essere introdotte via via, sempre cominciando da piccole dosi. Quanto alla patata – che non è una verdura, ma un tubero farinoso e che pertanto non va data quando c’è già un primo a base di farinacei - è sconsigliabile per la prima infanzia, (soprattutto nella versione “fritta” che abbonda in commercio) perché contiene minime quantità di sostanze nocive che si accumulano nell’organismo.
Se progressivamente e con gentile fermezza abituiamo bambini all’uso di frutta e di vegetali, quando saranno in età di scuola – infantile o elementare – non avranno difficoltà a consumare cibi freschi interi o anche già tagliati ( ma sempre all’ultimo momento!) come ciotoline di verdure crude assortite, macedonie di frutta ( senza aggiunta di zucchero).
Per la merenda preparate ad esempio, tanto per variare, un panino spalmato di ricotta con una fogliolina di lattuga e qualche spicchio di pomodoro. Via via che crescono evitiamo di dare sempre cose frullate e macinate: i denti ci sono e vanno utilizzati!
Fiorenza G.
Va detto che se noi a casa ne facciamo un uso regolare e, per così dire, ovvio come il pane o il latte, anche i figli se ne nutriranno con piacere. Che siano fondamentali per il benessere della persona negli anni della crescita che si ripercuotano poi sulla maturità e sulla vecchiaia, lo sappiamo tutti, soprattutto nella prevenzione dei tumori e delle malattie cardiovascolari, mentre un eccesso di proteine e di carboidrati, senza le sostanze vitali provenienti da frutta e verdura, predispone pericolosamente a malattie dell’intestino e al diabete.
Cominciamo dai succhi di frutta: evitando quelli già in bottiglia che spesso hanno aggiunta di zucchero (sempre nefasto nei primi due anni di vita). Lo zucchero migliore è quello che c’è già nel latte materno o, quando il bambino è cresciuto, quello naturale contenuto nella frutta, a partire dalle mele. Per i più piccoli va centrifugato e filtrato (non più di uno o due cucchiaini per cominciare, aggiungendo poi qualche goccia di sugo di carota, quando si vede che il bambino accetta senza fatica sapori nuovi!).
Evitare invece fino almeno ai 17- 18 mesi - e dare sempre con cautela -succo di agrumi, fragole, albicocche che possono aumentare l’acidità di stomaco e provocare eruzioni cutanee.
Se da un lato dobbiamo stare attenti a prevenire intolleranze, dall’altro dobbiamo ricordare che i piccoli sono molto “conservatori”: non amano le facce sconosciute, i cambiamenti improvvisi di luogo o di abitudini e tanto meno sapori e odori insoliti. Però accettano le novità se date a piccole dosi: proviamo con un cucchiaino soltanto del nuovo succo che vogliamo proporgli. Se lo sputa o fa smorfie, non insistiamo, lasciamo passare un po’ di giorni e poi riproviamo: i piccoli fanno tanti cambiamenti strada facendo.
Lo stesso criterio vale con i bambini che mangiano già cose solide: se Anna ha sempre mangiato pappa bianca, respinge quel verde o quel rosso che compaiono d’improvviso nel piatto. Partiamo sempre da piccole dosi, permettiamole di mangiare la cosa nuova con le mani: le rondelle di carote cotte, i “fiammiferi” di finocchio, di peperone fresco o di zucchine (se le trovate freschissime e piccole), pomodorini a ciliegia, dadini di cetriolo o germogli di sedano.
In altro momento offriamo la frutta, s’intende ben matura: altre rondelle di banane o di kiwi, spicchi di pera o di mandarino, cubetti di mela o piccole fragole.
Sempre meglio offrire un frutto che un biscotto, un succo di arancia spremuta davanti a lei o a lui perché non perda alcuna vitamina, piuttosto che il vasetto di yogurth con la frutta dentro. (Nei cibi già confezionati c’è sempre un’aggiunta di sostanze chimiche conservanti, insaporenti, antifungine e così via).
Buona regola è (entro i diciotto mesi) - non dare tanti vegetali insieme per aiutare l’organismo del piccolo ad assestarsi a gradi alle nuove sostanze e ai microelementi che introduce. Se si presentasse un’eruzione cutanea sarà più facile ritrovarne le cause.
Ricordiamo che leguminose (piselli, lenticchie, fagioli) e solanacee (patate peperoni melanzane pomodori) sconsigliate durante il divezzamento e per tutto il primo anno, possono essere introdotte via via, sempre cominciando da piccole dosi. Quanto alla patata – che non è una verdura, ma un tubero farinoso e che pertanto non va data quando c’è già un primo a base di farinacei - è sconsigliabile per la prima infanzia, (soprattutto nella versione “fritta” che abbonda in commercio) perché contiene minime quantità di sostanze nocive che si accumulano nell’organismo.
Se progressivamente e con gentile fermezza abituiamo bambini all’uso di frutta e di vegetali, quando saranno in età di scuola – infantile o elementare – non avranno difficoltà a consumare cibi freschi interi o anche già tagliati ( ma sempre all’ultimo momento!) come ciotoline di verdure crude assortite, macedonie di frutta ( senza aggiunta di zucchero).
Per la merenda preparate ad esempio, tanto per variare, un panino spalmato di ricotta con una fogliolina di lattuga e qualche spicchio di pomodoro. Via via che crescono evitiamo di dare sempre cose frullate e macinate: i denti ci sono e vanno utilizzati!
Fiorenza G.