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Come iniziare i bambini all’ecologia


Noi adulti siamo molto bravi a predicare e a lamentarci e poi per primi non riusciamo ad attuare scelte coerenti o pretendiamo con prediche moralistiche, di insegnare  ai bambini il rispetto  dell’ambiente. Viceversa piccole indicazioni concrete - con spiegazioni semplici[1] che parlino alla loro intelligenza e sensibilità - e ovviamente dando il buon esempio – ci offriranno non poche sorprese.

Alimentazione

Si raccomanda ad esempio di mangiare meno carne e di preferire prodotti locali. Perché?

Per gli animali di allevamento occorrono molti cereali, concime per lo più chimico, molta acqua. In varie regioni questo comporta deforestazione per creare nuove zone agricole, aumento del gas a effetto serra nell’atmosfera, inquinata a sua volta dal metano prodotto dai grandi allevamenti.

A tavola possiamo certo ridurre il consumo di carne sotto qualsiasi forma- è sufficiente per star bene, anzi meglio, una sola volta la settimana. Al suo posto introdurre soja ( da cucinare con cura perché sia appetitosa), pesce – meglio se azzurro - latticini freschi o stagionati, legumi come lenticchie, fagioli, piselli, frittatine al forno ripiene di verdure e gustose macedonie arricchite da mandorle o da noci. Vi troveremo tutte le  proteine necessarie, rinunciando al tempo stesso a mangiare frutta e verdura fuori stagione. Un suggerimento: prepariamo i menu con i bambini e cuciniamo insieme. Quanto agli alimenti vegetali, quanto più li reperiamo in loco, tanto meno saranno costati in trasporti inquinanti e tanto più saranno freschi, maturi al punto giusto senza aver trascorso mesi in frigoriferi per uscirne scialbi, privi di sapore e di certo meno nutrienti.

Consumi di casa

Urge ridurre il consumo di elettricità e di gas per illuminare e per riscaldare. Non abbiamo riserve infinite di carbon fossile né di gas e i paesi che usano l’energia nucleare si trovano con problemi gravissimi relativi ai prodotti di scarto. Meglio prevenire consumando il meno possibile.

Ai bambini possiamo spiegare che, se fa freddo, meglio mettersi un golf di lana in più che alzare il riscaldamento; che ogni volta che si esce da una stanza va chiuso l’interruttore della luce, così come non va lasciata scorrere a vuoto l’acqua, tanto più se calda.

Prendiamo l’abitudine di chiudere gli interruttori del computer, della Tv e di ogni altro elettrodomestico che non si usi per tempi lunghi. Chiediamo ai bambini di aiutarci a ricordarlo. Adottiamo lampadine a consumo ridotto, avendo la pazienza di attendere pochi secondi finché arriva la luminosità piena.

Quanto alla lavastoviglie non mettiamo dentro un bicchiere in cui abbiamo bevuto appena un sorso di latteo d’acqua: piuttosto sciacquiamolo e asciughiamolo (o lasciamolo scolare). Si sarà risparmiata l’energia elettrica che il motore della macchina impiega per lavare. Adoperiamola piuttosto per i piatti del pranzo, di certo più grassi e solo quando è piena. Ai bambini questo lavaggio piacerà moltissimo se insegneremo loro come si fa.

Gli acquisti

La fabbricazione di oggetti e l’esigenza di renderli sempre più appetibili per la concorrenza richiedono grandi quantità di energia che proviene anzitutto dalla combustione di energie fossili (carbone, petrolio, gas naturale) e che rilascia nell’atmosfera forti dosi di anidride carbonica. La stessa energia occorre per trasportarli, distribuirli e perfino per riciclarli. Ognuna di queste tappe ha un’origine, un percorso, una fine: niente arriva per magia nei negozi, tutto richiede lavoro anche a spese della Terra. 

Spieghiamo ai bambini che invece di acquistare di ogni gioco uno stesso esemplare personale si potrebbero scegliere giochi diversi per poi scambiarseli (ovviamente questo non lo chiederlo per l’oggetto del cuore!!!), Inoltre ogni giocattolo, comprato o ricevuto in dono, dovrebbe essere tenuto con cura sia come segno di rispetto del lavoro di molti sconosciuti, sia per facilitare scambi con gli amici.

I trasporti

Bisognerebbe usare il meno possibile l’auto, dando la preferenza ai mezzi pubblici o alla bicicletta. In effetti pare che in tutta Europa l’effetto-serra sia dovuto per il 40% ai gas prodotti dal traffico urbano. Abbiamo 15 anni di tempo per rallentare il processo in corso. Questo significa, ogni volta che sia possibile, preferire un mezzo collettivo (autobus, tram o treno) e per le piccole distanze andare a piedi. Cerchiamo di entusiasmare i ragazzini per queste scelte che permettono di rallentare, scoprire i particolari, saltellare, correre, camminare su un muretto, guardare una formica, chiacchierare strada facendo. Se cominciano da piccoli, si abitueranno senza fatica e più tardi ricorderanno con piacere le passeggiatine dopo la scuola o il percorso per andare a comprare il latte.

[1] Alcune di queste proposte sono di Valentine Renaud, esperta in climatologia, della Svizzera francese .

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