Sperimentare e riconoscere odori
Il piacere di annusare. Si può partire ponendo attenzione agli odori di cose d’uso comune: un astuccio di pelle o un fazzoletto lavato e stirato, un vecchio libro o una sciarpetta di lana messa a contatto con un cubetto di canfora, una vecchia chiave o un portauovo di legno… Potremo invitare i bambini a cercare in casa propria oggetti che emanino un loro naturale odore…
Ciascuno di questi potrà avere il nome del materiale di cui l’oggetto è fatto ed essere aspro, dolce, acuto, forte, lieve, gradevole, sgradevole…
In un secondo tempo si potrà proporre a un piccolo gruppo (3 o 4 bambini e non prima dei tre anni) un gioco di Kim, ovvero un indovinello senza guardare, né toccare: si dispongono, su un vassoio o in una scatola dai bordi bassi, tre o quattro oggetti - il cui odore sia già ben conosciuto - coperti da un telo. Un bambino alla volta si copre gli occhi con una mano o con una benda, gli si avvicina al viso un solo oggetto per volta per aspirarne l’odore e dire il nome del materiale da cui proviene o l’impressione che suscita.
Il bello del gioco è nel cambiare spesso gli oggetti.
Anche molti cibi si riconoscono all'odore: prima ancora di metterli in bocca – se giochiamo ancora a occhi chiusi – distinguiamo un pezzetto di parmigiano da un quadratino di cioccolata, la fragranza del pane fresco dall'aroma della buccia di un limone..
Possiamo esplorare i tanti vegetali che si usano in cucina. Basti pensare ai diversi profumi di
Si possono cercare immagini relative agli elementi naturali che emanano odori, incollarle su piccoli cartoni e farne insiemi e/o giochi di memory.
Riconoscere a occhi chiusi permette una più netta esplorazione sensoriale: perché solo l’uso dell’apparato olfattivo situato nel naso – senza il soccorso degli altri sensi – consente il riconoscimento. Importante isolare la qualità sensoriale, rispondendo all'interesse di riconoscere e di appaiare sensazioni olfattive. Per non chiudere gli occhi (a certi bambini non piace) si usano barattoli tutti uguali fra loro, una serie con coperchio scuro, l’altra con coperchio chiaro, allo scopo di favorire la ricerca. Oppure per distinguere le due serie di bottigline tutte identiche una avrà la fascetta d’un colore, l’altra di un altro.
Una sorta di membrana forata - o di garza fissata con adesivo - sotto i coperchi permette di annusare senza vedere il contenuto che potrà essere ad esempio ovatta imbevuta di aceto o di caffè o di alcool o di olio di oliva oppure di essenze profumate di fiori: violetta, lavanda, gelsomino, rosa…
E’ molto importante che accanto ad attività di piccolo gruppo vi siano sempre materiali che consentano lo stesso tipo di esplorazione al singolo bambino. Potremo quindi preparare più serie di aromi, usando barattoli o bottigliette di diverso tipo, cambiandone ogni tanto a sorpresa il contenuto. Ottimi anche i sacchetti di erbe profumate: per queste conviene avere una scatola a più scomparti, uno per sacchetto: tenuti tutti insieme a contatto, tendono ad avere tutti lo stesso profumo rendendo difficile il riconoscimento.
Ciascuno di questi potrà avere il nome del materiale di cui l’oggetto è fatto ed essere aspro, dolce, acuto, forte, lieve, gradevole, sgradevole…
In un secondo tempo si potrà proporre a un piccolo gruppo (3 o 4 bambini e non prima dei tre anni) un gioco di Kim, ovvero un indovinello senza guardare, né toccare: si dispongono, su un vassoio o in una scatola dai bordi bassi, tre o quattro oggetti - il cui odore sia già ben conosciuto - coperti da un telo. Un bambino alla volta si copre gli occhi con una mano o con una benda, gli si avvicina al viso un solo oggetto per volta per aspirarne l’odore e dire il nome del materiale da cui proviene o l’impressione che suscita.
Il bello del gioco è nel cambiare spesso gli oggetti.
Anche molti cibi si riconoscono all'odore: prima ancora di metterli in bocca – se giochiamo ancora a occhi chiusi – distinguiamo un pezzetto di parmigiano da un quadratino di cioccolata, la fragranza del pane fresco dall'aroma della buccia di un limone..
Possiamo esplorare i tanti vegetali che si usano in cucina. Basti pensare ai diversi profumi di
- frutti soprattutto quando sono maturi: pera, mela, banana, arancia, mandarino, pesca, albicocca…
- verdure come cipolla, finocchio, aglio, scalogno, porro…
- erbe aromatiche, meglio se fresche: basilico, prezzemolo, sedano, menta, timo, alloro, cedrina, salvia, rosmarino…
- fiori: tipi di rose, fresie, viole mammole, gelsomino, giglio, giaggiolo, limone, olea.
Si possono cercare immagini relative agli elementi naturali che emanano odori, incollarle su piccoli cartoni e farne insiemi e/o giochi di memory.
Riconoscere a occhi chiusi permette una più netta esplorazione sensoriale: perché solo l’uso dell’apparato olfattivo situato nel naso – senza il soccorso degli altri sensi – consente il riconoscimento. Importante isolare la qualità sensoriale, rispondendo all'interesse di riconoscere e di appaiare sensazioni olfattive. Per non chiudere gli occhi (a certi bambini non piace) si usano barattoli tutti uguali fra loro, una serie con coperchio scuro, l’altra con coperchio chiaro, allo scopo di favorire la ricerca. Oppure per distinguere le due serie di bottigline tutte identiche una avrà la fascetta d’un colore, l’altra di un altro.
Una sorta di membrana forata - o di garza fissata con adesivo - sotto i coperchi permette di annusare senza vedere il contenuto che potrà essere ad esempio ovatta imbevuta di aceto o di caffè o di alcool o di olio di oliva oppure di essenze profumate di fiori: violetta, lavanda, gelsomino, rosa…
E’ molto importante che accanto ad attività di piccolo gruppo vi siano sempre materiali che consentano lo stesso tipo di esplorazione al singolo bambino. Potremo quindi preparare più serie di aromi, usando barattoli o bottigliette di diverso tipo, cambiandone ogni tanto a sorpresa il contenuto. Ottimi anche i sacchetti di erbe profumate: per queste conviene avere una scatola a più scomparti, uno per sacchetto: tenuti tutti insieme a contatto, tendono ad avere tutti lo stesso profumo rendendo difficile il riconoscimento.