Attività manuali a scelta, non lavoretti !
I deprecabili “lavoretti” - quei manufatti tutti uguali in cui l’intervento degli adulti è preminente rispetto al fare dei bambini, elaborati su un modello che non lascia spazio ad alcuna variante – sono un soldo falso. Possono essere un omaggio della maestra ai genitori, ma non diciamo che sono opera dei bambini solo perché ci hanno incollato sopra un pupazzetto o li hanno decorati con un loro scarabocchio a mo’ di autografo. A chi vogliamo darla a intendere? Legati a scuole materne o ad asili di suore datati primo novecento, dovrebbero essere stati spazzati via dal riconoscimento delle capacità autonome dei bambini fin dai primi anni di vita. E invece non è così, perché l’adulto non rinuncia a un proprio perfezionismo di maniera e va in cerca del prodotto che testimoni più la sua bravura (quale?) di insegnante che la capacità di seguire gli interessi originali dei singoli bambini. Quando la smetteremo di ammaestrarli passo passo anziché sostenerli nella realizzazione dei loro progetti ?
Dida Hally (5 anni) prepara una piccola borsa per la mamma: suo è il progetto di ricamare un cerchio con la lana sul quadrato di iuta, inserendo piccole perle in alcuni punti. (Vedi il prodotto finito sul Quaderno n.85, p.26).
Filippo prepara un pom-pom: sua è la scelta della dimensione (piccolo o grande?), del colore
(tutto rosso o multicolore?): le idee vengono anche cammin facendo.
Giuly (6 anni e mezzo) e Dario (5 anni) giocano con un castello costruito da loro. Nessuna etichetta del più lussuoso dei negozi vale il piacere di inventare, costruire, cercare soluzioni funzionali alle proprie fantasie.
Dida Hally (5 anni) prepara una piccola borsa per la mamma: suo è il progetto di ricamare un cerchio con la lana sul quadrato di iuta, inserendo piccole perle in alcuni punti. (Vedi il prodotto finito sul Quaderno n.85, p.26).
Filippo prepara un pom-pom: sua è la scelta della dimensione (piccolo o grande?), del colore
(tutto rosso o multicolore?): le idee vengono anche cammin facendo.
Giuly (6 anni e mezzo) e Dario (5 anni) giocano con un castello costruito da loro. Nessuna etichetta del più lussuoso dei negozi vale il piacere di inventare, costruire, cercare soluzioni funzionali alle proprie fantasie.